Concerto del 20 novembre 2008 alla birreria Trenti Bassano del Grappa
Dal Gazzettino del 25 gennaio 2005
BASSANO – (B.C.) La Regina è morta, viva la Regina! Viva i Queen per aver musicato 20 anni della nostra vita e viva Freddie Mercury per averci lasciato in modo così doloroso, ma anche così clamoroso, tanto da diventare il simbolo di un’epoca. É grazie alla sua scomparsa che le operazioni di recupero della sua figura e del gruppo su cui regnava si arricchiscono di significati supplementari, di suggestioni e commozioni che altrimenti non potrebbero possedere. Quando poi a interpretarle sono ottimi strumentisti, sinceramente devoti al “Verbo”, il risultato non può che essere brillante. Così è stato, venerdì sera, all’Astra, dove la Merqury Band, formazione-tributo fra la migliori in Europa, ha offerto “Queen are the champions”, spettacolo musical-teatrale che ripercorre la carriera del complesso inglese, riproponendone anche costumi e scenografie. E poi c’è Ferdinando Altavilla, sosia di Freddie Mercury (e pure il bassista Palermo assomiglia a John Deacon), ma soprattutto estremamente simile nella voce e nelle pose.
Il quintetto lombardo ha attaccato con un’impetuosa “Keep yourself alive” e un medley (“Killer queen”, “Bicycle race”, “Don’t stop me now”) da brividi per aderenza al modello originale. Poco dopo primo caposaldo del programma, “Somebody to love”, eseguita perfettamente e che ha dato la scossa a un pubblico composto, si, da vecchi fan della Regina, ma anche da molti ragazzi. Diciamo subito che la band ha azzeccato tutti i cavalli di battaglia dei Queen, da “Another one bites the duts” a “A kind of magic”, da “We will rock you” a “We are the champions”, fallendo un po’ il bersaglio solo con “Bohemian rhapsody”, che poteva essere articolata meglio. Altavilla ha riproposto i tipici slanci e ha vestito a ritmo vorticoso i tipici panni di Freddie. Naturalmente ha pure cantato benissimo, con vertici in “Barcelona”, “The great pretender”, “Heaven for everyone” e “The show must go on”. Con questi ultimi due pezzi, preceduti da estratti dei tg che ne annunciarono la morte, si è celebrato il ricordo dell’immortale Mercury. Poi gran finale con le note di “God save the queen” e con il leader avvolto d’ermellino e la testa cinta di corona.